FUS da cambiare. Intanto esaminiamolo!

Torna Music@. E torna anche la dettagliata relazione sul FUS ( Finanziamento Pubblico Spettacolo), l’anno scorso molto apprezzata dai nostri lettori. Anche quest’anno i dati non sono completi per il 2007, perché ancora alcune sezioni non compaiono nell’apposito sito del Ministero, dove mancano quelli relativi alle fondazioni liriche ed alla cosiddetta ‘lirica ordinaria’. Per il 2006, a differenza di quanto accaduto l’anno precedente, il Ministro Rutelli, ad oggi ( 15 ottobre 2007) non ha ancora inviato l’annuale Relazione al parlamento sul FUS. L’anno scorso l’aveva fatto ad agosto, forse perché il ministro che l’aveva preceduto, l’aveva preparata, rispettando la consuetudine. Quest’anno Rutelli non l’ha ancora fatto, come ci hanno assicurato dal Parlamento ( Commissione Istruzione, destinataria della relazione), forse perché troppo preso dalle vicende del costituendo Partito Democratico. Mentre i responsabili dei vari settori in cui è articolata la direzione generale del ministero, richiesti di informazioni, non rispondono. Hanno troppo da fare.
Comunque, un bel po’ di dati li abbiamo e ve li giriamo , così come li abbiamo reperiti. Ad oggi, il Ministro, sempre più indaffarato per il nascente Partito Democratico, non ha ancora nominato i componenti la Commissione centrale Musica, scaduta nello scorso aprile. Non si tratta di semplici esperti. I componenti, o una buona parte di essi, dopo aver disinteressatamente influenzato questo o quel finanziamento, li ritroviamo come direttori artistici – sedicenti! – di alcune istituzioni e, guarda caso, proprio di quelle stesse istituzioni per loro intercessione beneficiate. Ecco forse spiegata una ragione del ritardo. La nomina di quella Commissione non è affare di poco conto.
Comunque il Ministro ha promesso, entro il 2007, un nuovo regolamento relativo ai criteri di attribuzione del FUS. Perché non è possibile che il finanziamento ogni anno si basi su quello dell’anno precedente, senza valutare mai se una istituzione - specie quelle liriche, sinfoniche, orchestrali che ne assorbono la gran parte - ha ben meritato sotto il profilo della qualità, ha accresciuto il suo pubblico, è riuscito a procurarsi entrate proprie ecc…
Al Ministro Rutelli, come abbiamo fatto con i suoi predecessori nel dicastero culturale, continueremo a chiedere che venga ridotta l’Iva sui dischi ( al pari di quella sui libri) e che le donazioni per le istituzioni musicali fatte da privati o enti possano essere detratte INTERAMENTE dal reddito. Ce la faremo prima che finisca anche questa legislatura?