Perché l’assessore Sgarbi
è sordo alla musica dell’Orchestra Verdi?

Caro Vittorio,
ti scrivo forte della nostra vecchia conoscenza; non pensare, però, che voglia domandarti favori o raccomandazioni per me. Ti scrivo per la Verdi, la gloriosa Orchestra Verdi di Milano, al cui canto mi sembra che tu sia sordo del tutto. E ti scrivo avendo sotto gli occhi la ricerca sul Festival MiTo (‘L’impatto di un festival sulla città’) realizzata, su tua commissione, dalla Bocconi e recentemente presentata proprio da te, pubblicamente, a Milano.
I numeri cantano vittoria: 160.000 presenze, per un festival praticamente gratuito offerto alla città, che è costato alle casse comunali 2.776.000 Euro. Non pensare che intendo criticare la scelta del tuo assessorato e che voglia scagliarmi contro un nuovo festival. Sempre meglio spendere i soldi per un festival di musica che diverte ed educa. Nulla da eccepire. Ho, invece, molto da eccepire sul fatto che tale festival, che collega due grandi metropoli del nord, vada a beneficio di una città che usufruisce per tutto l’anno della Scala, ha ancora un paio di festival, qualche altra orchestra ed alcune prestigiose società di concerti. Insomma fa anche bene, d’estate, che il popolo dei cultori della musica si riposino un po’, e magari approfittino per girare l’Italia, ricchissima di bellezze architettoniche, di festival di tutti i generi oltre che di liti di campanile. Come vedi non voglio entrare nel merito, ma potrei anche e ci provo. Era stato detto c he Milano avrebbe sfruttato la sinergia con Torino per offrire, a costi contenuti per la comunità, concerti pregevoli in ambedue le piazze. Ciò non è stato. Insomma nella moria generale di festival sancita dal Ministero, tu da solo spendi per una città già inondata di musica per tutto l’anno, quanto sarebbe bastato a tenerne in piedi una buona parte. Ora, da quell’indagine si dedurrebbe che il 4% del pubblico totale era rappresentato da un pubblico nuovo (6590 su 160.000). Un risultato apprezzabile, da non sottovalutare, il cui costo per la comunità – ammesso che fosse quello l’obiettivo principale - è stato, tuttavia, abbastanza alto. Ma anche su questo non voglio aggiungere altro.
Ma allora perché dopo tanta sensibilità per la musica, sei sordo all’appello per la Verdi che l’ex ministro Rutelli ha rivolto a Comune, Provincia e Regione Lombardia? Mi pare che tu ti sia giustificato dicendo che un ente pubblico non può dare soldi ad una istituzione che non è in regola con le tasse.
A parte il fatto che il Ministero sta rifondendo il Teatro San Carlo di Napoli, per quella sua voragine di debiti; mi colpisce questo tuo senso di legalità, ‘pelosetta’ (permettimi!). La Verdi, che ha avuto un finanziamento straordinario dal Ministero, ha già predisposto un piano di rientro dei debiti in qualche anno; ma ha anche dimostrato, conti alla mano, che rende allo Stato più di quanto meriterebbe di ricevere ed ancora non riceve, senza parlare del riconoscimento del suo status giuridico. Ora mancano all’appello Comune, Provincia e Regione, tre realtà territoriali che per prime beneficiano della attività della gloriosa Verdi.
Caro Vittorio, non essere sordo, proprio mentre ti accingi a tirar fuori per una seconda volta dalle casse comunali di Milano 5 miliardi delle vecchie lire o forse più per un festival che di veramente ‘mitico’ ha principalmente il fatto che il suo nome deriva dell’unione delle iniziali delle città di Mi(lano)To(rino).
Un saluto.

Pietro Acquafredda